Sagrestia Nuova o cappella Medicea (1520-1534)

Lo stesso modo di operare utilizzato nella tribuna delle reliquie lo si ritrova nella sagrestia nuova, che nasceva come luogo di sepoltura dei Medici, esattamente lo stesso spirito che ha animato la costruzione della sagrestia diventata adesso vecchio. Notiamo che a parte lo sviluppo della cupola, la planimetria è la stessa, dal punto di vista della sezione però qualcosa cambia, infatti notiamo la presenza di un attico con un ordine minore che si sarebbe ulteriormente a dare slancio alla copertura, una cupola il cui slancio è ulteriormente sottolineato dalla finestra che si trova su di essa; infatti la finestra è rastremata verso l’altro (va chiedendosi verso l’alto) per dare maggiore slancio alle linee prospetti sottolineando ancora di più questo senso di altezza della cupola, già ulteriormente aumentato dalla presenza dell’attico che non serve altro che ad aumentare l'altezza totale.
 All’interno possiamo notare il gioco di colori tipicamente brunelleschiano, con gli elementi dello scheletro architettonico evidenziati con la pietra serena e le parti di tamponamento bianche (addotta in maniera letterale lo stile di Brunelleschi); l'unica grande differenza che Michelangelo attua è la soluzione angolare, infatti in Brunelleschi abbiamo la lesena che gira completamente senza censure mentre in Michelangelo vediamo come la lesena non è perfettamente centrata nell'angolo (si sposta un po' più in là rispetto alla luce dell'arco), quasi a voler aumentare ancora di più la dimensione della campata (per dare maggiore importanza alla zona centrale della campata, la zona in cui Michelangelo va a collocare le sue sculture a loro volta inserite in una infarinatura architettonica), per cui l'angolo in questo caso perde la forza tipica di Brunelleschi.

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